LA RAGAZZA CHE SALTAVA NEL TEMPO. (Toki o kakeru shòjo - 2006)
(lungometraggio d'animazione)
Regia di: Mamoru Hosoda
Sceneggiatura di: Satoko Okudera
Storia originale di: Yasutaka Tsutsui
Prodotto da: Shinichiro Inoue, Jungo Maruta, Tsuguhiko Kadokawa
Produzione: Madhouse, Happinet Pictures, Kadokawa Pictures, Kadokawa Shoten, Memory Tech, Q-Tec
Animazioni: Madhouse
Edizione Italiana: Kaze
Rivelazione dell'estate cinematografica 2006, questo anime diretto da Hosada, regista delle produzioni dei "Digimon" e anche di uno dei film di "One Piece", e con la collaborazione del grande character design Yoshiyuki Sadamoto ("Nadia", "Evangelion"), ha convinto tanto in patria e all'estero da meritarsi premi a partire dal Tokyo International Anime Fair, all'Hochi Film Festival, al Mainichi Film Festival fino al Sitges spagnolo.
La storia ha per protagonista la studentessa delle superiori Makoto Konno, una normalissima ragazza adolescente che passa il suo tempo tra i banchi di scuola e svaghi come il baseball che pratica con due amici. La sua vita cambia un giorno in cui, nel laboratorio di scienze della scuola, inciampa e cade inavvertitamente su un piccolo congegno che le permette di fare veri e propri salti indietro e in avanti nel tempo. Prima spaesata da queste nuove e straordinarie esperienze, comincia, piano piano a prenderci gusto e ad utilizzarle per i suoi personalissimi scopi. All'inizio divertendosi, scoprirà poi che tutto ciò che lei va modificando nel tempo non influenzerà soltanto la sua vita.
Il lungometraggio è ispirato ad un famoso romanzo giapponese di Tsutsui ed ha tutti i classici canoni delle commedie scolastiche giapponesi ambientate tra i banchi di scuola e nelle assolate primavere/estati della terra del sol levante. Il centro della storia è certamente la protagonista Makoto così come il suo esuberante carattere. L'autore vuole mettere a fuoco quel particolare periodo della sua vita in cui l'attrazione per l'altro sesso comincia a farsi vivo e nuovi sentimenti si affacciano nella vita di tutti i giorni. Oltre alla giovane protagonista troviamo subito le due figure dei suoi più stretti amici e pochissime altre persone, così che lo spettatore meglio focalizzi l'attenzione sui pochi personaggi e ne esplori (quasi) ogni sfaccettatura del carattere.
La narrazione risulta da subito oltremodo lenta, un tocco classico della cinematografia giapponese di questo settore, cosa che potrebbe non risultare attrattivo ad un pubblico abituato ad altri ritmi narrativi. I fondali colorati con colori delicati e mai eccessivi aiutano la narrazione con momenti di puro silenzio alternati ai dialoghi e ai momenti più scorrevoli e veloci. La storia, nel suo complesso, comunque rimane originale e mai banale, mai scontata come le prime battute potrebbero lasciare intuire, e con un buon finale anch'esso inaspettato. Una commedia velata di sentimentalismi con una chiara fondamentale fantascientifica ma mai pesante, quasi lasciata completamente in secondo piano.
Le animazioni sono prodotte poi da uno studio che è più di una garanzia ormai anche all'estero: lo studio Madhouse, la cui lista di opere di altissimo livello si allunga anno dopo anno. Si è volutamente scelto un tratto molto manga-style, così come nelle esternazioni demenziali che condiscono la storia, ma sempre pulito ed essenziale, anche nella colorazione. I fondali sono uno dei fiori all'occhiello dell'intera produzione. Colori pastello e tratti delicati commentano da soli gli intermezzi muti tra le scene. Infine si è fatto piccolo uso di animazioni CGI ma solo riservate a quei strani "salti nel tempo" che la protagonista compie o soltanto per meglio rendere alcune scene di velocità in prospettiva.
Anche se la protagonista viaggia in avanti e indietro nel tempo, alla fine la storia racconta soltanto pochi giorni della vita di Makoto, ma pochi giorni capaci di mostrarci un importante crescita, una maturazione. La commedia scorre a diversi ritmi ma si lascia seguire fino alla fine, in cui i connotati di commedia lasciano il posto a momenti più drammatici. Un ottimo mix di storia e animazioni che ne fanno un titolo di sicuro interesse per i fan del genere sentimentale e anime. Consigliatissima la visione a tutti gli altri per immergersi, finalmente, in qualcosa di nuovo oltre la cinematografia occidentale cui siamo abituati.
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(Toki o kakeru shòjo - 2006)
(lungometraggio d'animazione)
Regia di:
Mamoru Hosoda
Sceneggiatura di:
Satoko Okudera
Storia originale di:
Yasutaka Tsutsui
Prodotto da:
Shinichiro Inoue, Jungo Maruta, Tsuguhiko Kadokawa
Produzione:
Madhouse, Happinet Pictures, Kadokawa Pictures, Kadokawa Shoten, Memory Tech, Q-Tec
Animazioni:
Madhouse
Edizione Italiana:
Kaze
Rivelazione dell'estate cinematografica 2006, questo anime diretto da Hosada, regista delle produzioni dei "Digimon" e anche di uno dei film di "One Piece", e con la collaborazione del grande character design Yoshiyuki Sadamoto ("Nadia", "Evangelion"), ha convinto tanto in patria e all'estero da meritarsi premi a partire dal Tokyo International Anime Fair, all'Hochi Film Festival, al Mainichi Film Festival fino al Sitges spagnolo.
La storia ha per protagonista la studentessa delle superiori Makoto Konno, una normalissima ragazza adolescente che passa il suo tempo tra i banchi di scuola e svaghi come il baseball che pratica con due amici. La sua vita cambia un giorno in cui, nel laboratorio di scienze della scuola, inciampa e cade inavvertitamente su un piccolo congegno che le permette di fare veri e propri salti indietro e in avanti nel tempo. Prima spaesata da queste nuove e straordinarie esperienze, comincia, piano piano a prenderci gusto e ad utilizzarle per i suoi personalissimi scopi. All'inizio divertendosi, scoprirà poi che tutto ciò che lei va modificando nel tempo non influenzerà soltanto la sua vita.
Il lungometraggio è ispirato ad un famoso romanzo giapponese di Tsutsui ed ha tutti i classici canoni delle commedie scolastiche giapponesi ambientate tra i banchi di scuola e nelle assolate primavere/estati della terra del sol levante. Il centro della storia è certamente la protagonista Makoto così come il suo esuberante carattere. L'autore vuole mettere a fuoco quel particolare periodo della sua vita in cui l'attrazione per l'altro sesso comincia a farsi vivo e nuovi sentimenti si affacciano nella vita di tutti i giorni. Oltre alla giovane protagonista troviamo subito le due figure dei suoi più stretti amici e pochissime altre persone, così che lo spettatore meglio focalizzi l'attenzione sui pochi personaggi e ne esplori (quasi) ogni sfaccettatura del carattere.
La narrazione risulta da subito oltremodo lenta, un tocco classico della cinematografia giapponese di questo settore, cosa che potrebbe non risultare attrattivo ad un pubblico abituato ad altri ritmi narrativi. I fondali colorati con colori delicati e mai eccessivi aiutano la narrazione con momenti di puro silenzio alternati ai dialoghi e ai momenti più scorrevoli e veloci. La storia, nel suo complesso, comunque rimane originale e mai banale, mai scontata come le prime battute potrebbero lasciare intuire, e con un buon finale anch'esso inaspettato. Una commedia velata di sentimentalismi con una chiara fondamentale fantascientifica ma mai pesante, quasi lasciata completamente in secondo piano.
Le animazioni sono prodotte poi da uno studio che è più di una garanzia ormai anche all'estero: lo studio Madhouse, la cui lista di opere di altissimo livello si allunga anno dopo anno. Si è volutamente scelto un tratto molto manga-style, così come nelle esternazioni demenziali che condiscono la storia, ma sempre pulito ed essenziale, anche nella colorazione. I fondali sono uno dei fiori all'occhiello dell'intera produzione. Colori pastello e tratti delicati commentano da soli gli intermezzi muti tra le scene. Infine si è fatto piccolo uso di animazioni CGI ma solo riservate a quei strani "salti nel tempo" che la protagonista compie o soltanto per meglio rendere alcune scene di velocità in prospettiva.
Anche se la protagonista viaggia in avanti e indietro nel tempo, alla fine la storia racconta soltanto pochi giorni della vita di Makoto, ma pochi giorni capaci di mostrarci un importante crescita, una maturazione. La commedia scorre a diversi ritmi ma si lascia seguire fino alla fine, in cui i connotati di commedia lasciano il posto a momenti più drammatici. Un ottimo mix di storia e animazioni che ne fanno un titolo di sicuro interesse per i fan del genere sentimentale e anime. Consigliatissima la visione a tutti gli altri per immergersi, finalmente, in qualcosa di nuovo oltre la cinematografia occidentale cui siamo abituati.